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Giovedì 30 Dicembre 2021 è morto improvvisamente don Vittorio Ferrari. Cappellano dell'Ospedale di Sesto San Giovanni dal 1994 al 2005, era conosciuto, stimato e amato da tanti nella nostra città. Subito dopo aver terminato l'incarico a Sesto, aveva chiesto di diventare Fidei Donum ed era stato inviato a Huacho in Perù. In quella terra che tanto ha amato e a cui ha dedicato gli ultimi anni della sua vita ha chiesto di essere sepolto. Lo ricordiamo con tanto affetto nel giorno del trigesimo.
31 gennaio 2022
Sesto San Giovanni
OMELIA per il TRIGESIMO di DON VITTORIO FERRARI
Il mio primo contatto con don Vittorio è stata una mail ricevuta il giorno che ho cominciato il servizio come Cappellano nell’ospedale di Sesto (1 settembre 2016): “Ricordati che ogni parroco ha la sua parrocchia, ma tu sei il parroco di tutta la città di Sesto”.
Lui era così e si sentiva mandato a tutti, forse per questo ha voluto partire per la missione in Perù.
L’ho conosciuto di persona solo due anni fa quando è rientrato in Italia per l’ultima volta e mi ha chiesto ospitalità nei giorni in cui è venuto qui, nel suo amato ospedale, a fare il punto sulla sua salute, già vacillante. Ho avuto modo così di conoscerlo personalmente, e di confermare quella conoscenza di lui già avuta tramite i racconti di tanti infermieri, medici che mi hanno sempre raccontato di lui comunicandomi tutta la stima e l’affetto.
Potrei dire tante cose su di lui, ma vorrei in questa occasione del trigesimo dal suo funerale, raccogliere tre insegnamenti semplici che mi pare siano l’eredità che don Vittorio ci lascia.
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GUARDARE IL CIELO
Don Vittorio amava di notte salire sul tetto dell’ospedale insieme a qualche persona per guardare il cielo con il suo telescopio. Ci ha insegnato a guardare il cielo. Ci ha insegnato che ogni tanto ci fa bene alzare lo sguardo verso l’alto, verso l’infinito: altrimenti corriamo il rischio di vivere con la testa bassa, china solo sui nostri problemi, senza saper vedere la bellezza della realtà che ci circonda. La vita non ha solo una dimensione orizzontale, ma anche una verticale, importantissima!
Ricordaci sempre, caro don Vittorio, di alzare lo sguardo!
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SAPER VEDERE DIO NEL CIELO
Ma don Vittorio ci ha insegnato anche che il cielo non è uno spazio vuoto, ma luogo della presenza di Dio Padre che ci ha amati da sempre, ci ha creati, ha donato suo Figlio Gesù per la nostra salvezza. Il modo con cui don Vittorio alzava lo sguardo era anzitutto la preghiera (anche a tarda notte quando girava nei reparti e diceva la compieta con chi era di turno), la lettura del Vangelo, la lettura assidua di qualche bel testo di meditazione che lo faceva pensare. Ci ha insegnato ad amare Dio, a vivere la vita sempre nel rapporto con lui, Padre, Amico, Salvatore!
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SAPER VEDERE DIO NELL’UOMO
Don Vittorio non ha vissuto la sua vita con il naso all’insù, ma si è sempre chinato sul bisognoso, sul povero, sull’ammalato. La sua schiena curva per la scogliosi e l’età (quante se n’è sentite dire dal fisiatra!) è diventata quasi un’icona di questo suo chinarsi per prendersi cura del fratello.
Don Vittorio ci ha insegnato a saper vedere Dio nell’uomo, a vivere la carità verso il prossimo come modo concreto e reale di annunciare l’amore di Dio oggi nel mondo.
In una delle sue ultime mail don Vittorio mi scriveva così: "un saluto, una preghiera, tanta allegria... Gesù sale al Padre e da li... ti aiuta di più! ciao carissimo! d.vittorio. P.S. saluta tutti!"
Caro don Vittorio, adesso che anche tu sei salito al Padre, siamo certi che anche tu ci aiuterai di più!
don Donato Cariboni, Cappellano Ospedale di Sesto San Giovanni
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