Col desiderio di approfondire lo spirito di fraternità e di servizio alla città, prosegue anche quest’anno il percorso di dialogo e di conoscenza reciproca tra la comunità cristiana e la comunità musulmana presenti a Sesto San Giovanni. Il confronto verterà sull’importanza che, nelle due fedi, riveste la dimensione della carità. Tre i momenti proposti.

Il primo si è svolto mercoledì 13 novembre presso la Moschea di Via Luini. “L’altro, un fratello da sostenere ed amare”: la carità nel Cristianesimo e nell’Islam alla luce delle Scritture. Relatori: don Roberto Davanzo (Parroco di Santo Stefano) e Dott Kamel Layachi (Comunità Islamica del Veneto).

La proiezione di un filmato curato dai giovani musulmani e cristiani sul significato dei loro incontri di amicizia e scambio, ha introdotto la serata, che ha visto la presenza di un numeroso uditorio.

Don Roberto Davanzo, nella sua relazione, ha sottolineato, attraverso un breve percorso biblico, come per i cristiani il fondamento dell’impegno nella carità sia costituito dal mistero dell’incarnazione. Con la nascita di Gesù, Dio assume la condizione umana e per chi riconosce in Lui il Figlio di Dio, ogni uomo e ogni donna diventa fratello e sorella. Non ci sono più divisioni e barriere, perché in Lui siamo tutti parenti, appartenenti alla stessa famiglia. È una “bestemmia” ragionare nei termini di prima i nostri e poi gli altri o vedere nell’altro un avversario dal quale difendersi. Dio Padre non fa distinzioni perché tutti/e sono suoi figli/e. Gesù chiede ai suoi discepoli e alle sue discepole di imparare dal Padre misericordioso (Mt 5,2.43-48). È sempre presente la tentazione di separare il prossimo dal nemico. Nella parabola del buon samaritano (Lc 10,25-37), proprio il samaritano (considerato straniero/eretico) diventa il modello di comportamento dell’essere prossimo, rispetto a chi era maggiormente tenuto ad osservare la legge della carità (sacerdote e levita). L’amore, la compassione lo muovono verso colui che in quell’incontro casuale, è nella necessità. La parabola indica anche come agire: farsi vicino, operare tutto quello che si può e mettere a disposizione quello che si ha, coinvolgendo altri.  Gesù conclude dicendo: “Va’e anche tu fa’ lo stesso”.

Kamel Layachi, per la comunità islamica ha evidenziato l’importanza del dialogo tra le due comunità, non solo coltivando l’ascolto, la conoscenza, la stima e il rispetto, ma facendo delle cose insieme per il bene comune. Il dialogo si fa tra le persone, radicate nella rispettiva fede, pur mantenendo le loro differenze, diventano dono l’uno per l’altro. Il Documento di fraternità firmato da Papa Francesco e dal grande Imam di Alzhar è storico e costituisce un punto di arrivo e nello stesso tempo, uno di partenza, un riferimento costante per il futuro cammino insieme.  Nel Corano la carità non è solo elemosina, anche se l’obbligo della decima costituisce il terzo pilastro dell’Islam (zakat). Vengono anche indicate le 8 categorie a cui devolvere quanto raccolto dall’Istituto della decima. Come il digiuno è la purificazione del corpo, così la decina è la forma di purificazione della ricchezza della persona.  Un altro Istituto è costituito da Waqf, una fondazione che gestisce proprietà immobiliari al sevizio della popolazione, in particolare quella più bisognosa. Infine abbiamo la sadaqa, termine che viene usato per indicare la carità volontaria. Questo concetto comprende qualsiasi atto di donare per compassione, amore, amicizia o generosità. La carità nel Corano assume quindi varie dimensioni: è solidarietà, aiuto concreto, benevolenza nei confronti degli altri, in quanto riconosciuti come creature di Dio, visti nella loro dignità e inviolabilità.

È seguito un breve dialogo con i relatori. Entrambi hanno concluso evidenziando che “ solo una religione autentica può renderci più umani” e contribuire alla costruzione del bene comune.

Il prossimo appuntamento sarà sabato 15 febbraio 2020. I giovani delle due comunità inviteranno a partecipare a un gesto di carità.

Stefania Granata (Commissione decanale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso)

Il Video prodotto dai giovani del Decanato e del Centro Islamico di Sesto San Giovanni e presentato ufficialmente all'incontro del 6 novembre tra l'Arcivescovo e gli Imam presenti sul territorio diocesano

L'intervento di don Roberto Davanzo

L'intervento del dott Kamel Layachi

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