Sono stato sinceramente sorpreso nello scoprire l’incredibile ritardo storico di tanti uomini e donne di governo, in specie tedeschi, nel visitare luoghi come Auschwitz e lo Yad Vashem, il, Memoriale della Shoah di Gerusalemme. È parte di una serie infinita di comportamenti da cui sembra evincersi che siano troppo pochi coloro che hanno coscienza concreta della storia dello Sterminio voluto dai nazisti e in definitiva della Seconda guerra mondiale. Ci sono persino sindaci italiani che definiscono Auschwitz «divisivo». Divisivo? Auschwitz è una voragine senza fondo, l’abisso che mostra la lacerazione totale dell’umanità in due, in cui le zone grigie, anche se nella pratica sono esistite, vengono stritolate dal peso di un crimine inemendabile. Pietre d’inciampo che si negano perché porterebbero nuovo odio e divisione, come se la storia da cui nascono non sia stata già semina tremendamente fertile di mostruosità che solo in parte conosciamo, come se l’odio venisse dalle pietre e non dagli uomini.
Il ritorno del razzismo. Ricordiamocelo: le vittime e i carnefici sono «noi»
- Details
- Raul Gabriel
- Rassegna Stampa
- 703