C’è un mantra che sta rovinando l’Italia da più di vent’anni, in un Paese ipocrita da sempre, e da sempre diviso fiscalmente tra "furbi" e "fessi". Con la politica anche in queste ore dilaniata (se di governo) e mobilitata (quando di opposizione) a carezzare i "furbi", e mai a porsi davvero il problema dei "fessi".
E questo mantra è: «Meno tasse». Che nessuno è mai in grado di abbassare, perché per farlo bisognerebbe farle pagare ai cosiddetti "furbi", cioè i fiscalmente disonesti, e nessuno lo vuol fare, perché il calcolo è sempre la meschinità della propria partita Iva elettorale: "Quanto mi costa in termini di consenso?". E così le tasse continuano a pagarle, come devono, i "fessi" cioè soprattutto (anche se non solo) i cittadini a reddito fisso e i pensionati.
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