Ama i neologismi. E spesso li conia lui stesso. Come “diocidenza”: i fatti non si susseguono a casaccio, quali mere coincidenze, in essi si nasconde un progetto di Dio. È stata una “diocidenza”, ad esempio, a mettere sul cammino dell’allora 15enne Pedro Barreto – nato e cresciuto nel centro di Lima – due indigeni Awajun. «Attraverso quell’incontro ho scoperto la mia vocazione e ho deciso di entrare nella Compagnia di Gesù», racconta l’attuale arcivescovo di Huancayo e vice- presidente della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam). «Gli indios mi hanno evangelizzato. Mi hanno, cioè, fatto scoprire il vero significato del Vangelo. Proprio perché l’ho sperimentato so che non è facile accettare che gli indigeni abbiano qualcosa da insegnarci. È necessario convertire la propria mentalità per “amazzonizzarsi” ». Quest’ultimo è uno dei neologismi più usati dal cardinale Barreto, per cui l’attuale processo sinodale è una chiamata ad «amazzonizzare la Chiesa», nonché a «laudatosificare la società».