Nelle sale il film di Gianni Aureli, sui giovani che si opposero al fascismo e continuarono a vivere in clandestinità per portare avanti i propri valori e difendere la vita di migliaia di persone
Un'immagine tratta dal film “Aquile Randagie” con la regia di Gianni Aureli (Matteo Bergamini/Scout)

Il coraggio crea un mondo migliore. É il caso di Aquile randagie, il film di Gianni Aureli, sul gruppo di giovani scout che si opposero al fascismo e continuarono a vivere la clandestinità per portare avanti i propri valori e difendere la vita di migliaia di persone. Diviso tra due assi temporali, il 1928 e la fine della Seconda guerra mondiale, Aquile Randagie (in sala dal 30 settembre al 2 ottobre con 200 copie grazie a Istituto Luce Cinecittà) ha la particolarità di avere ricevuto attenzione e sostegno anche del web, attraverso il meccanismo del crowdfunding (Produzioni dal Basso e CentoProduttori) fino a raggiungere circa 500 investitori privati, con il contributo di Mibac e della Lombardia Film Commission, della banca BPER e delle associazioni cattoliche Agesci e Masci.

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