L’India dai mille volti e dalla forte carica spirituale — quattro grandi religioni del mondo sono nate e sono praticate in questo vasto paese dell’Asia meridionale — è stata celebrata ieri, martedì 1, nel corso di una giornata di studio organizzata per ricordare il centocinquantesimo anniversario della nascita di uno dei suoi figli più illustri, il Mahatma Gandhi. L’incontro, svoltosi presso il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, è stato l’occasione per dare visibilità alla «comune aspirazione umana a trovare vie creative ed efficaci a promuovere l’armonia e la pace a livello globale e locale, individuale e collettivo, nell’ottica dell’amore fraterno e della non violenza», ha spiegato il presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, monsignor Miguel Ángel Ayuso Guixot. I lavori sono cominciati con un minuto di silenzio in memoria di colui che promosse instancabilmente «l’amore fraterno e la non violenza», seguito dal canto tradizionale indù Vaishnav Jan to tene Kahiye, che Gandhi amava molto e recitava quotidianamente, come ha ricordato Swamini Hamsananda Ghiri, vice presidente dell’Unione induista italiana.
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