Il viaggio del Papa in Mozambico, Madagascar e Mauritius è ormai concluso e di questi giorni intensi e straordinari rimangono innanzitutto impressi nella mente i volti pieni di gioia dei bambini, delle donne e degli uomini che hanno accompagnato Francesco lungo strade ora fangose ora polverose di Maputo e Antananarivo, e che hanno animato — nel vero senso della parola — le stupende liturgie celebrate nei tre Paesi. La gioia che hanno saputo esprimere, nonostante le difficoltà e le condizioni precarie in cui molti di loro sono costretti a vivere, ha qualcosa da insegnare a tutti noi. Ci insegna che nel calcolare il benessere di un popolo non sono sufficienti i parametri legati al solo dato economico: la fede vissuta, l’amicizia, la capacità di relazione, i legami familiari, la solidarietà, la capacità di godere delle piccole cose, la disponibilità a donarsi, non potranno mai entrare nelle statistiche.
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