Allarme e indignazione, amarezza e dolore, sconcerto e ferita ironia sono gli ingredienti di queste tre lettere. Cara amica e cari amici, abbiamo spiegato e documentato a fondo perché i cosiddetti Decreti Sicurezza, il primo e il secondo, voluti dal ministro Salvini e convertiti in legge dal Parlamento sono sbagliati e, anzi, deleteri. Il primo testo l’ho personalmente battezzato «legge della strada» perché da mesi sta sbattendo letteralmente per strada e fuori dai percorsi d’inclusione (apprendimento di lingua, cultura e norme italiane, valutazione e affinamento delle competenze lavorative) decine di migliaia di persone di origine straniera. Per la massima parte si tratta di richiedenti asilo ai quali era stata accordata, in considerazione delle sofferenze patite in patria o lungo i percorsi compiuti, une delle forme di protezione umanitaria che l’Italia si era data in ossequio alla propria Costituzione e ai doveri di umanità e che ora sono state ridotte sino all’abrogazione di fatto (ne scrissi ai primi di dicembre 2018 nell’editoriale intitolato «Il presepe vivente» tinyurl.com/presvivente). Il secondo provvedimento in alcune sue parti si propone di criminalizzare il soccorso a persone in difficoltà (compiuto dachiunque, ma soprattutto da organizzazioni umanitarie) con la previsione di gravi e grevi capi d’accusa e di sanzioni salate (ne ho ragionato nel mio articolo di fondo del 30 giugno scorso: «Se soccorrere diventa reato» tinyurl.com/soccreato). Tutto questo non produce più sicurezza per qualcuno, ma più insicurezza per tutti. A cominciare dai deboli, italiani e stranieri. 

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