“Il mio pensiero va ancora una volta al Medio Oriente. In particolare, all’amata e martoriata Siria da dove giungono nuovamente notizie drammatiche sulla sorte delle popolazioni del nord-est del Paese, costrette ad abbandonare le proprie case a causa delle azioni militari: tra queste popolazioni vi sono anche molte famiglie cristiane. A tutti gli attori coinvolti e anche alla Comunità Internazionale; per favore, rinnovo l’appello ad impegnarsi con sincerità, con onestà e trasparenza sulla strada del dialogo per cercare soluzioni efficaci” (Papa Francesco, Angelus Domenica 13 Ottobre).

Facendo eco alle parole del Papa, rilanciamo i Comunicati Stampa nazionali di alcune Associazioni Cattoliche presenti anche a Sesto San Giovanni. 

Comunicato stampa Pax Christi Italia, 10 Ottobre

“Primavera di pace” Sconcerto e dolore

Ancora guerra. E la guerra porta sempre con sé morte, distruzione, paura, fuga, terrore.

Ci sono ancora tante, troppe guerre in corso. E mentre il conflitto in Siria è lontano dal terminare, adesso la Turchia ha iniziato i bombardamenti contro i Curdi. Ancora vittime, soprattutto civili. E, come ci raccontano alcuni testimoni locali, si rischia un altro massacro.

Un’azione di guerra che si chiama, in modo beffardo e ‘diabolico’: “Primavera di pace”.

Chiediamo – noi di Pax Christi insieme a tante altre persone che vogliono la pace – al governo italiano, alla UE ed all’ONU di fare tutto il possibile per fermare subito questa nuova tragedia, nuova sconfitta dell’umanità, adoperandosi con urgenza in tutti i modi possibili.

Insieme al dolore per le vittime, non possiamo tacere poi sulle nostre responsabilità: l’Italia ha venduto in questi ultimi 4 anni 890 milioni di € in armamenti alla Turchia. Questa è complicità! Si blocchino subito le forniture di armi alla Turchia, anche nel rispetto della legge 185/90.

Inoltre la Turchia, come l’Italia, fa parte della Nato, sotto guida USA, che tante responsabilità ha nel caos attuale in Medioriente.

Noi continueremo pervicacemente a chiedere il disarmo, ad invocare la cessazione del conflitto con la preghiera, e a lavorare per scelte concrete di pace.

E, come spesso abbiamo detto in momenti tragici come questo, di bombardamenti, di morti e distruzione: rifiutiamo la guerra, gridiamo la speranza.

Contatti: Segreteria Nazionale di Pax Christi: 055/2020375 –  This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – www.paxchristi.it
Coordinatore Nazionale di Pax Christi: d. Renato Sacco 348/3035658 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

PER APPROFONDIRE: PaxChristi: Italia, smetti di vendere armi a chi fa guerre

Comunicato Stampa ACLI, 12 Ottobre

La guerra non è mai giusta, Ue e Nato intervengano per fermare attacco turco

L’azione militare della Turchia che sta bombardando il nord della Siria dove attualmente ci sono delle postazioni curde e anche dei villaggi cristiani, deve essere fermata. Purtroppo si sta già facendo la conta dei morti e dei feriti, per questo chiediamo all’UE e alla NATO di intervenire tempestivamente affinché il conflitto al confine siriano-turco non si trasformi nell’ennesima tragedia umanitaria. È inaccettabile il ricatto del presidente Erdogan che minaccia di inviare milioni di profughi nelle città europee, come se si trattasse di merce di scambio, profughi che la Turchia ospita con un consistente aiuto economico dell’Europa pari a 6 miliardi di euro.

PER APPROFONDIRE: Morti di realpolitik. Le ACLI chiedono pace per il popolo curdo.

Comunicato Stampa Caritas Italiana, 14 Ottobre
SIRIA: TRAGEDIA UMANITARIA SENZA FINE
Da Caritas un appello a fermare immediatamente le operazioni belliche nel Nord est della Siria
L’attacco annunciato da mesi è avvenuto. Con il beneplacito di altri Stati si è consumata l’ennesima violazione del diritto internazionale, ormai calpestato sistematicamente in una guerra che dura da oltre 8 anni e che ha trasformato il suolo siriano nel campo di battaglia di uno scontro infinito tra potenze regionali. 
Sotto attacco da parte della Turchia questa volta le zone nel nord-est della Siria, abitate prevalentemente dai Curdi, con ancora morti e feriti anche tra i civili. La popolazione nella fascia tra Turchia e Siria, dopo aver combattuto l’Isis e altre formazioni terroristiche, è di nuovo messa a dura prova.
 
L’intervento sta scatenando anche la partenza forzata di  oltre 150.000 civili, intrappolati in quest’area di confine. Il numero di sfollati è destinato a salire rapidamente se le operazioni di guerra proseguiranno. Le stime dell’ONU  parlano di ulteriori potenziali 450.000 persone in fuga che si sommano  agli oltre 11 milioni tra sfollati interni e rifugiati in altri paesi. 
 
Questa nuova iniziativa bellica si aggiunge a quella del governo siriano appoggiato dalla Russia a nord-ovest, nell’area di Idlib, sotto attacco da aprile 2019, e rende tutto il confine nord del paese di nuovo incandescente con milioni di persone vittime dirette o indirette di violenze. Una tragedia che si somma alla grave situazione umanitaria che in Siria si protrae da quasi nove anni con l’80% della popolazione in stato di povertà e oltre 11 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria - di cui oltre un milione nell'area nord orientale colpita dalla nuova crisi. Come sempre a farne maggiormente le spese sono i più vulnerabili: sfollati accolti in campi presenti nell’area sotto attacco, costretti a muoversi nuovamente, anziani, minori, donne, disabili. 

Tutta la rete Caritas, già operante da anni nel paese, si sta mobilitando per essere pronta a rispondere a questa nuova emergenza umanitaria in un contesto sempre più difficile e pericoloso. In particolare  Caritas Siria , con il sostegno di Caritas Italiana e di altre Caritas estere, sta allestendo  alcuni centri di accoglienza di sfollati che si stanno riversando in gran numero nell’area di Hassake.

Caritas Italiana fa appello al Governo Italiano, all’Unione Europea e a tutta la Comunità internazionale affinché i civili siano protetti e sia consentito l’accesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari, non vi siano rilocazioni forzate di civili, si faccia tutto il necessario per interrompere, senza condizioni, l’ennesimo eccidio e ristabilire il rispetto del diritto internazionale.
 
Ora più che mai c’è bisogno dell’impegno e della solidarietà di tutti, perché si possa trovare una soluzione pacifica a questo ennesimo fronte di guerra e si possa rispondere velocemente ai bisogni umanitari più immediati. Il popolo siriano, piagato da quasi nove anni di guerra che hanno causato morte, distruzione e povertà, ha bisogno di pace per ricostruire la propria vita con dignità.

Caritas Italiana sostiene gli interventi delle Caritas dei Paesi coinvolti nella crisi siriana - Siria, Libano, Giordania, Turchia, Cipro, Grecia, Macedonia, Serbia e Bosnia - sin dallo scoppio della guerra a marzo 2011. Ad oggi Caritas Italiana, grazie alle offerte ricevute e a contributi dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica,  ha realizzato decine di progetti con un intervento complessivo di oltre 7.200.000 euro in vari ambiti: assistenza umanitaria, supporto psicosociale, sanità, promozione del lavoro e convivenza pacifica tra i giovani. 
 
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale  “Emergenza Siria”) tramite:

• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119

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